La Proposta Di Costruttori E Architetti

Altro tema che ha visto un’intesa riguarda la funzionalità della costituita Autorità per la Laguna che, per rispondere alle reali istanze della Città, deve trovare il pieno coinvolgimento delle autorità locali. Tra gli altri argomenti affrontati, si è parlato di processo di transizione ecologica per una città sempre più “green”, di progetti futuri su Porto Marghera, dell’importanza di procedere con le bonifiche e di grandi navi. Queste ultime risorse sbloccate dal Comitato interministeriale per la programmazione economica , i 538 milioni, non sarebbero a disposizione per coprire i debiti del Consorzio Venezia Nuova e per questo le imprese hanno dichiarato di voler interrompere i test di innalzamento delle barriere, mettendo in discussione la data del 31 dicembre 2021 come termine ultimo di consegna dei lavori e la stessa funzionalità delle dighe in vista del prossimo autunno. Una crisi che mette di nuovo a rischio la protezione della città, dopo oltre 6 miliardi di denaro pubblico speso.

Ed è per il coronavirus che il settore, appena registrato il primo timido miglioramento nel Veneziano, nel 2019, oggi si trova ad aver perso un 20% di fatturato, in termini di versamenti contributivi, per imprese e operai. Ha fatto il punto sulla situazione locale il presidente dell’Ance Venezia Giovanni Salmistrari, giovedì a Mestre. Così Ivano Chierici, presidente di Ance Foggia, la sezione dei costruttori edili di Confindustria, annuncia la dura presa di posizione assunta a livello nazionale dalla categoria, alla quale hanno aderito le imprese associate. Foti prima ed al neo presidente Carnovale, l’Esefs, come anche di recente condiviso con le organizzazioni sindacali di settore che ringrazio per la grande sensibilità mostrata, avrà sempre più un ruolo centrale per il presidio della sicurezza nei cantieri nonché per l’innovazione ed il riposizionamento competitivo della filiera delle costruzioni, chiamata a supportare il rilancio degli investimenti e la ripresa economica attraverso un forte cambiamento organizzativo. “Il rincaro dei prezzi di acquisto di alcune importanti materie prime per il settore delle costruzioni e la mancata adozione da parte del Governo di un intervento normativo sul tema, benché sollecitato dall’Ance in tutte le sedi istituzionali, ci costringe a mettere in campo una manifestazione di protesta con la chiusura dei cantieri edili”.

Varie le difficoltà che l’associazione sottolinea, molte anche le opportunità che possono essere colte, “grazie all’impegno delle istituzioni”. “È singolare questa chiusura che pone le imprese in una difficoltà estrema, tenuto conto – sottolinea il presidente dell’Ance – della inapplicabilità dell’istituto della revisione prezzi un tempo vigente. Il punto è che oggi il ‘caro materiali’ mette a rischio il profitto delle imprese, minando in radice un fondamento posto a garanzia non solo degli imprenditori, ma anche degli utenti e dei lavoratori. L’obiettivo è quello di supportare il settore delle costruzioni e offrire agli associati soluzioni ad hoc, in grado di favorire il rilancio del comparto.

C’è un meno 25% di domanda di ristrutturazioni e di compravendite di appartamenti nel Veneziano. E quando la domanda c’è, è rivolta a una tipologia di case che è molto diversa, perché il lockdown ha fatto sorgere delle esigenze abitative nuove, che tendono a fare della casa, come un tempo, la sede principale del tempo trascorso dalle persone, anche per lavorare, per la formazione, il tempo libero, per qualcuno anche per lo sport e gli affari. «Crediamo – sottolinea Salmistrari – che con un po’ di buon senso e di comprensione delle reciproche ragioni, si possa trovare una soluzione equilibrata, riguardante, come detto, i soli giorni feriali, per tutto il periodo estivo, nei quali l’afflusso turistico è indiscutibilmente molto contenuto. Nelle spiagge del Friuli questo è avvenuto, mentre – salvo alcune lodevoli eccezioni peraltro limitate al mese di maggio – i nostri appelli ai sindaci per una rimodulazione delle ordinanze sono rimasti sostanzialmente inascoltati.

È importante che i dirigenti si dotino di quella discrezionalità di buon senso per superare lievi difformità che diventano grossi ostacoli e freno all’accelerazione delle pratiche. Nuovi impianti e nuovi cappotto in edilizia si traducono in minori consumi energetici e quindi minore emissioni climalteranti. Se il privato e la pubblica amministrazione vanno a braccetto industrializzando il processo, i vantaggi sono per tutti, cittadini e ambiente compresi». A Salmistrari il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Riccardo Fraccaro ha affidato il compito di coordinare il tavolo tra architetti, ingegneri, artigiani, associazioni ed enti locali per raccogliere le istanze sull’ecobonus e portarle al tavolo ministeriale. «Occorre distinguere tra terraferma e centro storico – ha ricordato il presidente – In questo ultimo caso le norme non prevedono, ad esempio, il rifacimento dei cappotti esterni degli edifici o l’installazione dei pannelli solari.

Prova generale di sollevamento delle paratoie del Mose, venerdì mattina in laguna, seguita con attenzione dai costruttori edili che, arrivati all’ultimo miglio dell’opera, chiedono di completarla. «Si permetta alle imprese costruttrici di terminare i lavori – afferma il presidente di Ance Venezia Giovanni Salmistrari – Il test di oggi è stato un’opportunità per tenere accesi i fari sull’importanza del Mose. Ci sono ancora tante opere da finire e qualche inghippo di troppo che va risolto in tempi rapidi», afferma. «Restrizioni – spiega il presidente di Ance Venezia Giovanni Salmistrari – che trovano la loro motivazione nella tutela del riposo della popolazione turistica che affolla quelle località e che consistono soprattutto nel divieto di svolgere attività all’ora di pranzo e nelle prime ore del pomeriggio, di fatto costringendo le imprese a fermare i cantieri e a tenere gli operai inutilmente inoperosi per ore, sopportando anche il costo di questo fermo. Con l’ulteriore effetto di rallentare la produttività dei cantieri e di fatto prolungando la loro presenza sul territorio.

  • Il settore ha di fronte a sé sfide importanti e fondamentali per il futuro, ma sono certo che Paolo saprà mettere dedizione, competenza ed esperienza in questo ruolo e per quel che mi riguarda sarò a disposizione per qualsiasi necessità e continuerò a dare il mio contributo come presidente di Ance Venezia».
  • Con l’ulteriore effetto di rallentare la produttività dei cantieri e di fatto prolungando la loro presenza sul territorio.
  • Credo si riuscirà a garantire la funzionalità del Mose, provvisoria come fatto finora, e naturalmente il completamento dell’opera».
  • «Abbiamo mandato una richiesta di incontro per fare la programmazione dei lavori, diffidando a utilizzare importi spettanti alle imprese al pagamento dei dipendenti del Cvn.
  • Il suo mandato alla presidenza di Ance Veneto è di durata biennale, rinnovabile per una solo volta.

Semplicemente, se non cambia qualcosa, presto le imprese falliranno e nessuno alzerà più le paratoie». Inoltre, spiega, «il consorzio non sarà in grado di completare i lavori senza queste imprese, che sono le uniche in grado di farlo per il loro avanzato know how e la specializzata capacità di lavorare in contesto lagunare». La perdita di fiducia dovuta alla pandemia rallenta gli investimenti, quindi anche gli acquisti legati a un progetto di vita, come la casa.

«Il settore – spiega Paolo Ghiotti – sta attraversando una fase delicata e sono diverse le partite aperte a livello regionale e nazionale. In questo contesto le imprese che lavorano in edilizia sono preoccupate, in particolare, per il quadro economico a rischio recessione, ma pronte a cogliere le opportunità per il rilancio del nostro Paese di cui possiamo, senza ombra di dubbio, essere protagonisti. E l’Ance Veneto come fatto in questi anni farà la sua parte e sarà per le istituzioni un interlocutore serio ed affidabile. Lavorerò nel solo della continuità ed in diretto collegamento con tutti i territori cercando di portare non solo impegno ed esperienza, ma anche quei valori che sono, da sempre, alla base del nostro settore». Insomma, dopo che i veneziani hanno “assaporato” i benefici del Mose in funzione il rischio di vedere andare tutto all’aria è concreto. «Non abbiamo intenzione di fare gesti eclatanti, scioperi o picchetti all’Arsenale – dice Salmistrari -.

Le perdite non possono essere fatte pagare a chi non ha lavorato fino a che i commissari sono entrati all’opera e hanno avuto voce in capitolo». Il tavolo di confronto ha consentito di definire la situazione e, soprattutto, di evidenziare possibili soluzioni a breve termine. «Avere l’attenzione del ministro Brunetta, del sindaco Brugnaro, del prefetto Zappalorto non è poco, non solo per la carica che rivestono ma per la partecipazione vera, profonda e attiva che hanno dimostrato – commenta il provveditore Zincone – L’intento comune è quello di finire le opere, di evitare il fallimento del consorzio e, su preciso invito del ministro a provveditorato e commissari, di procedere insieme su questi obiettivi in una leale collaborazione. Le soluzioni comunque, non semplici ma possibili, devono partire dalla disponibilità dei 538 milioni di euro che, si ricorda, non sono nuovi stanziamenti bensì interessi maturati su mutui». «Crediamo – aggiungono l’architetto Giovanna Mar, Marianna Tiso, AD dell’impresa Tiso Alfredo, e Gabriella Chiellino, presidente di EAmbiente Group, socie della Fondazione Bellisario – che questo “sportello” potrà rivelarsi lo strumento in grado di risolvere molte delle problematiche che stanno rallentando il definitivo decollo del superbonus, ridando snellezza ed efficienza https://assoinveneto.org/5-storie-insolite-da-un-casino/ ad una macchina burocratica chiamata ad uno sforzo straordinario.

In tema di case comunali, a presentare una mozione per sfruttare l’ecobonus al 110% è il Partito Democratico. Per i consiglieri Monica Sambo, Pier Paolo Baretta, Giuseppe Saccà, Emanuela Zanatta, Alessandro Baglioni, Alberto Fantuzzo e Paolo Ticozzi, «Venezia non può perdere questa occasione per ammodernare gli alloggi, migliorando la qualità di vita degli inquilini, ristrutturando e permettendo l’assegnazione in tempi rapidi. Insula, società interamente pubblica, braccio operativo del Comune nella realizzazione di opere e infrastrutture, potrebbe sotenere la gestione e il coordinamento dell’ecobonus ed essere una vera e propria Agenzia per la casa, al fine di dare a un unico soggetto il compito di gestione della manutenzione e della assegnazione degli alloggi comunali.

A Francesco Siclari e Francesco Carnovale porgo i più sentiti auguri nella certezza che proseguiranno nel loro pluriennale impegno associativo con qualità e lungimiranza. Al neo presidente dell’Esefs, Francesco Carnovale, desidero porgere un augurio particolare per il ruolo fondamentale che il nostro ente paritetico per la formazione riveste per lo sviluppo, l’innovazione e la sicurezza del settore delle costruzioni. Paolo Ghiotti, patron della Ghiotti, impresa storica del Rodigino specializzata in restauro, è il nuovo presidente di Ance Veneto, l’Associazione dei costruttori edili. La ripresa economica c’è, ma nel settore delle costruzioni, secondo l’Ance Venezia, stenta a ingranare.

Le aziende Ance, infatti, potranno accedere a finanziamenti a breve termine e alla possibilità di acquisto del credito d’imposta, così come previsto dal Dl Rilancio. Un impegno che rientra nell’ambito delle numerose iniziative messe in campo dal Gruppo Bancario a sostegno dell’economia, delle imprese e delle famiglie italiane. Nel Consiglio di amministrazione dell’Esefs, insieme con il presidente Francesco Carnovale, sono stati nominati Herbert Nunzio Catalano Francesca Carnovale, Demetrio Pellegrino e Santo Surace. Ai componenti nominati presso gli enti paritetici, il presidente di Ance Reggio Calabria, Michele Laganà, ha espresso, anche a nome di tutta la base associativa, “le congratulazioni per l’investitura e l’augurio di buon lavoro”. Il presidente si riferisce alla corrispondenza tra il commissario Elisabetta Spitz e il Comitato consultivo di cui lui stesso fa parte.

Più volte l’Italia ha ricevuto fondi comunitari, ma le classifiche vedono il nostro Paese al penultimo posto per capacità di investirli. «Negli ultimi anni – ha aggiunto il presidente di Ance Venezia – abbiamo speso meno della metà dei fondi ricevuti. La Regione Veneto è abbastanza virtuosa rispetto alla media del Paese, però credo comunque che si possa fare molto di più». Con questa partnership, nata dall’ascolto delle esigenze del tessuto economico-produttivo e dall’attenzione per i territori, Crédit Agricole Italia e Ance uniscono le forze per sostenere i progetti di imprese e privati, promuovendo concretamente il rilancio di un settore strategico per il Paese.

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